
La chiave per risparmiare 3.000 € all’anno non è semplicemente sostituire la seconda auto, ma trasformare un asset passivo e costoso in un portafoglio di servizi di mobilità flessibili.
- Il noleggio a lungo termine batte l’acquisto annullando il rischio di svalutazione legato alle normative Euro 7 e all’incertezza tecnologica.
- Le app MaaS (Mobility as a Service) unificano l’esperienza di viaggio, permettendo di pagare treno, sharing e parcheggi da un’unica piattaforma.
Raccomandazione: Smettete di pensare al “prezzo d’acquisto” e iniziate a calcolare il Costo Totale di Possesso (TCO) per ogni scelta di mobilità. È l’unico modo per prendere decisioni finanziariamente ottimali.
Quella seconda auto ferma in garage, utilizzata solo per pochi tragitti settimanali, non è un lusso. È un asset passivo che, tra bollo, assicurazione, manutenzione e svalutazione, erode il bilancio familiare per una cifra che può facilmente superare i 3.000 € annui. La risposta istintiva è cercare un’alternativa unica: il car sharing, i mezzi pubblici, una bici elettrica. Ma queste sono solo tessere isolate di un mosaico ben più complesso e vantaggioso.
Il vero cambio di paradigma, da un punto di vista economico e strategico, non consiste nel chiedersi “con cosa sostituisco l’auto?”, ma piuttosto “come trasformo un costo fisso e inefficiente in un portafoglio di servizi di mobilità flessibili e ottimizzati?”. Significa smettere di pensare da proprietari di un veicolo e iniziare a ragionare come gestori di un budget di mobilità, applicando un principio di “asset allocation” ai propri spostamenti. Questo approccio finanziario permette di effettuare un arbitraggio modale per ogni singolo viaggio, scegliendo la soluzione più efficiente in termini di costi, tempo e impatto ambientale.
La mobilità integrata non è un sacrificio, ma un’operazione finanziaria intelligente. Si tratta di liberare capitale immobilizzato in un bene che perde valore per investirlo in un ecosistema di soluzioni — dal noleggio a lungo termine alla micromobilità, passando per le app MaaS — che si adattano dinamicamente alle esigenze reali della famiglia. L’incertezza tecnologica legata alle normative Euro 7 e all’avvento dell’elettrico non è più un rischio da subire, ma un’opportunità da sfruttare per chi sceglie la flessibilità rispetto alla proprietà.
In questa analisi, esploreremo in dettaglio gli strumenti economici e pratici per orchestrare questa transizione. Valuteremo le opzioni con l’occhio dell’economista dei trasporti, confrontando i costi totali, analizzando i rischi e identificando le soluzioni tecnologiche che rendono questo passaggio non solo possibile, ma estremamente profittevole.
Sommario: La strategia finanziaria per una mobilità familiare senza seconda auto
- Noleggio a lungo termine o acquisto: cosa conviene con l’incertezza tecnologica attuale?
- Come combinare treno e bici pieghevole per il pendolarismo senza stress?
- Perché le nuove restrizioni Euro 7 cambieranno il valore della tua auto attuale?
- Il rischio di entrare in Area B o C senza conoscere le deroghe per i residenti
- Quale app unica usare per pagare metro, sharing e parcheggi in una volta sola?
- Quali vantaggi reali offre l’ibrido per il parcheggio e l’accesso in centro oggi?
- Quando uscire dall’autostrada per evitare le code da rientro delle vacanze?
- Monopattino elettrico o E-bike: quale mezzo è più sicuro e pratico per il tragitto casa-lavoro?
Noleggio a lungo termine o acquisto: cosa conviene con l’incertezza tecnologica attuale?
La decisione tra acquisto e noleggio a lungo termine (NLT) non è più solo una questione di preferenza, ma un calcolo strategico basato sul Costo Totale di Possesso (TCO) e sulla gestione del rischio. Il TCO include non solo il prezzo d’acquisto, ma anche tutti i costi operativi: assicurazione, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria, cambio pneumatici e, soprattutto, la svalutazione. In un contesto di rapida transizione tecnologica e normativa, quest’ultimo fattore è diventato il più critico e imprevedibile. L’acquisto di un veicolo oggi, specialmente termico, significa accollarsi interamente il rischio che il suo valore residuo crolli a causa di nuove restrizioni (come l’Euro 7) o dell’obsolescenza tecnologica.
Il noleggio a lungo termine, al contrario, trasforma tutti questi costi variabili e incerti in un canone mensile fisso, esternalizzando di fatto il rischio di svalutazione alla società di noleggio. Questo non solo offre prevedibilità finanziaria, ma permette anche di accedere a veicoli sempre nuovi, tecnologicamente avanzati e conformi alle ultime normative ambientali, senza immobilizzare capitale. L’analisi del mercato italiano conferma questa tendenza: nel 2024, il noleggio a lungo termine ha consolidato la sua posizione con 374.000 nuove immatricolazioni e una quota del 21,3%, segno che famiglie e imprese vedono in questa formula una copertura contro l’incertezza.
Il confronto diretto basato sul TCO evidenzia come il noleggio possa generare un risparmio significativo. Per un’auto di medie dimensioni, la gestione diretta di tutti i costi può superare di molto il canone “all-inclusive” del NLT. Il tavolo seguente illustra i punti chiave di questo confronto finanziario.
| Aspetto | Noleggio Lungo Termine | Acquisto |
|---|---|---|
| Costo iniziale | Anticipo ridotto o zero | 20-30% anticipo |
| Gestione amministrativa | Tutto incluso nel canone | Gestione diretta |
| Rischio svalutazione Euro 7 | Nessun rischio | Rischio totale proprietario |
In sintesi, scegliere il noleggio non è “buttare via i soldi”, come vuole un luogo comune, ma una scelta di asset management: si paga per un servizio flessibile invece di investire in un bene destinato a una rapida e imprevedibile svalutazione.
Questa mossa strategica libera risorse economiche e mentali, permettendo di concentrarsi su un portafoglio di mobilità più ampio e dinamico.
Come combinare treno e bici pieghevole per il pendolarismo senza stress?
L’intermodalità treno-bici rappresenta la soluzione per eccellenza per il pendolarismo urbano e suburbano, trasformando il “primo e ultimo miglio” da problema a risorsa. Questo approccio di arbitraggio modale permette di sfruttare la velocità e la capillarità della rete ferroviaria per le lunghe distanze, e l’agilità della bicicletta per i tragitti casa-stazione e stazione-ufficio, bypassando il traffico e i costi di parcheggio. Per una famiglia che rinuncia alla seconda auto, questa combinazione diventa un pilastro della nuova strategia di mobilità, garantendo autonomia e prevedibilità.
Il successo di questa strategia dipende da una pianificazione attenta, soprattutto nel contesto normativo italiano. Le regole per il trasporto di biciclette variano notevolmente tra treni regionali (come Trenord in Lombardia) e l’Alta Velocità. Le bici pieghevoli, se rientrano nelle dimensioni di un bagaglio (generalmente 80x110x40 cm), sono quasi sempre ammesse gratuitamente e senza limitazioni, rendendole l’asset ideale per il pendolare intermodale. La scelta di una bici pieghevole di qualità, leggera e rapida da chiudere, è un investimento che si ripaga in termini di tempo e praticità quotidiana.

Oltre all’hardware, è fondamentale ottimizzare il “software” della propria mobilità. L’uso di abbonamenti integrati, come “Io Viaggio Ovunque in Lombardia”, può generare risparmi consistenti. Inoltre, la sicurezza è un fattore chiave: l’utilizzo di velostazioni sicure o di un antifurto GPS di qualità è essenziale per proteggere il proprio investimento. Secondo recenti analisi, preferire modalità di trasporto attive può portare a un risparmio pro capite di 1.170 euro sul lungo periodo, senza contare i benefici in termini di salute e riduzione dello stress.
Per implementare con successo questa strategia, è utile seguire una roadmap precisa:
- Verifica le regole specifiche di trasporto bici sui treni che intendi utilizzare (Trenitalia, Trenord, Italo).
- Investi in una bici pieghevole con dimensioni conformi ai limiti per il trasporto come bagaglio a mano.
- Sottoscrivi abbonamenti integrati se disponibili nella tua regione per massimizzare il risparmio.
- Individua le stazioni dotate di velostazioni o depositi sicuri lungo il tuo tragitto.
- Equipaggia la bici con un antifurto GPS per una maggiore tranquillità.
Questa non è solo una scelta ecologica, ma una decisione finanziaria che ottimizza tempo e denaro, trasformando il tragitto casa-lavoro in un’esperienza efficiente e persino piacevole.
Perché le nuove restrizioni Euro 7 cambieranno il valore della tua auto attuale?
L’imminente introduzione dello standard Euro 7 rappresenta un punto di svolta per il mercato automobilistico, con un impatto diretto e significativo sul valore residuo delle auto attualmente in circolazione. Per una famiglia che possiede una seconda auto, capire queste dinamiche è fondamentale per evitare una perdita economica ingente. Lo standard Euro 7, anche nella sua versione ammorbidita, non si limiterà a inasprire i limiti sulle emissioni allo scarico, ma introdurrà per la prima volta normative su particelle prodotte da freni e pneumatici e sulla durata delle batterie per i veicoli elettrici e ibridi. Questo significa che anche le auto recenti, classificate Euro 6, diventeranno “tecnologicamente” e “normativamente” obsolete più in fretta del previsto.
Il principale effetto economico sarà un’accelerazione della svalutazione dei veicoli termici (benzina e diesel) e degli ibridi di vecchia generazione. Man mano che le città italiane inaspriranno le restrizioni all’accesso nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL), basandosi sulle nuove classificazioni, la domanda per questi veicoli sul mercato dell’usato si contrarrà drasticamente. Possedere un’auto Euro 6 non sarà più una garanzia di accesso, e il suo valore di rivendita ne risentirà pesantemente. Per chi sta valutando se tenere o vendere la seconda auto, il tempo è un fattore critico: più ci si avvicina all’implementazione dell’Euro 7, più il valore di quell’asset è destinato a diminuire.
Studio di caso: Il rischio di un crollo del mercato
Un’analisi di settore ha delineato uno scenario pessimistico per il mercato auto italiano post-introduzione di nuove normative stringenti. In questo scenario, il mercato potrebbe crollare a 1.109.000 nuove targhe, un volume che riporterebbe il settore ai livelli del 1975, l’anno della prima, grande crisi petrolifera. Questo illustra vividamente come shock normativi possano deprimere l’intero mercato, colpendo in primis il valore dell’usato e rendendo la proprietà un rischio finanziario sempre maggiore.
Questo fenomeno non risponde a una logica di usura fisica del veicolo, ma a un’obsolescenza programmata a livello normativo. In questo contesto, mantenere la proprietà di una seconda auto termica equivale a detenere un asset finanziario ad alto rischio di svalutazione. La scelta di passare a modelli di mobilità come servizio (sharing, noleggio) non è quindi solo una questione di convenienza, ma una strategia di “de-risking” finanziario per proteggere il patrimonio familiare dall’impatto di cambiamenti normativi ormai certi.
Ignorare questo fattore significa esporsi a una perdita di capitale prevedibile e, soprattutto, evitabile.
Il rischio di entrare in Area B o C senza conoscere le deroghe per i residenti
Per una famiglia urbana, specialmente in città come Milano, le Zone a Traffico Limitato (ZTL) come l’Area B e l’Area C non sono semplici disagi, ma veri e propri fattori economici che possono vanificare i benefici di possedere un’auto. Entrare in queste aree con un veicolo non autorizzato comporta sanzioni onerose che, sommate, possono rapidamente superare il costo di mesi di mobilità alternativa. Il rischio maggiore non è tanto la dimenticanza, quanto la mancata conoscenza delle deroghe e delle procedure per usufruirne, un’asimmetria informativa che costa cara ai cittadini meno attenti.
Milano, che secondo l’Urban Mobility Readiness Index è la prima città italiana e si posiziona al 31° posto nel ranking mondiale per la mobilità smart, offre un sistema di deroghe complesso ma accessibile. I residenti, ad esempio, hanno a disposizione un numero limitato di giorni di accesso gratuito all’Area B anche con veicoli altrimenti vietati. Tuttavia, questi accessi devono essere attivati e monitorati tramite il portale del Comune, accedendo con SPID o CIE. Ignorare questa procedura significa rinunciare a un diritto e rischiare multe inutili. Per chi supera la soglia di accessi, esiste il sistema Move-In, una “scatola nera” che consente un numero di chilometri bonus all’interno delle aree a traffico limitato, trasformando un divieto assoluto in una franchigia gestibile.
La gestione di queste regole è un perfetto esempio di come la proprietà dell’auto richieda oggi un carico cognitivo e amministrativo crescente. Bisogna conoscere la classe ambientale del proprio veicolo, monitorare i giorni di accesso, registrarsi su piattaforme digitali e, in alcuni casi, installare hardware aggiuntivo. Questo “lavoro” di gestione si somma ai costi fissi del veicolo, rendendo il confronto con le alternative “pay-per-use” ancora più sbilanciato. Un servizio di car sharing, ad esempio, include già nel costo l’accesso alle ZTL, eliminando completamente questo onere gestionale e il rischio di sanzioni.
La seconda auto, se non conforme alle normative ZTL, diventa un asset quasi inutilizzabile per gli spostamenti urbani, pur continuando a generare costi fissi. Questo paradosso economico è uno dei più forti incentivi a riconsiderarne la proprietà, spostando il budget corrispondente verso soluzioni che garantiscano l’accesso al centro città senza rischi e senza burocrazia.
La conoscenza di queste regole non è un dettaglio, ma una competenza fondamentale per la gestione economica della mobilità in una grande città italiana.
Quale app unica usare per pagare metro, sharing e parcheggi in una volta sola?
L’ostacolo principale all’adozione della mobilità integrata è stata a lungo la frammentazione: un’app per il bus, una per la metro, un’altra per il bike sharing e un’altra ancora per i parcheggi. Questo caos digitale è stato superato dall’avvento delle piattaforme MaaS (Mobility as a Service), applicazioni che fungono da aggregatore unico per pianificare, prenotare e pagare un’ampia gamma di servizi di trasporto. Per una famiglia che abbandona la seconda auto, adottare un’app MaaS è il passo decisivo per rendere la nuova strategia di mobilità non solo economicamente vantaggiosa, ma anche incredibilmente pratica.
Queste piattaforme trasformano lo smartphone in un vero e proprio “telecomando della mobilità urbana”. L’obiettivo del governo italiano, con progetti come MaaS4Italy finanziati dal PNRR per 16 milioni di euro nel solo 2023, è proprio quello di creare un ecosistema digitale integrato a livello nazionale. Oggi, diverse app offrono già un’esperienza unificata, sebbene con coperture e modelli di costo differenti.

La scelta dell’app giusta dipende dalle proprie abitudini di spostamento. MooneyGo (precedentemente MyCicero) è una delle più complete a livello nazionale, integrando trasporto pubblico locale (TPL), sharing e parcheggi in moltissime città. Telepass Pay, nata per i pedaggi autostradali, ha esteso il suo ecosistema a carburante, parcheggi e mobilità condivisa, risultando ideale per chi combina spostamenti urbani ed extra-urbani. Infine, le app delle aziende di trasporto locali (come ATM a Milano o ATAC a Roma) offrono l’integrazione più profonda con i servizi della singola città.
Il confronto tra le principali opzioni mostra come il mercato si stia evolvendo verso la massima integrazione possibile.
| App | Copertura | Servizi integrati | Costo abbonamento |
|---|---|---|---|
| MooneyGo (ex MyCicero) | Nazionale | TPL, sharing, parcheggi | Gratuita + commissioni |
| Telepass Pay | Nazionale + autostrade | Pedaggi, parcheggi, carburante | Da 1,26€/mese |
| App locali (ATM Milano, ATAC Roma) | Città specifica | TPL locale completo | Gratuita |
Questo strumento non solo semplifica la vita, ma abilita un processo decisionale dinamico, permettendo di confrontare costi e tempi delle varie opzioni in tempo reale per ogni singolo spostamento.
Quali vantaggi reali offre l’ibrido per il parcheggio e l’accesso in centro oggi?
In un panorama di crescenti restrizioni, possedere un’auto ibrida può ancora offrire vantaggi tangibili, specialmente per quanto riguarda l’accesso alle ZTL e il parcheggio. Tuttavia, questi benefici non sono uniformi sul territorio nazionale e dipendono da due fattori cruciali: le politiche del singolo Comune e le specifiche tecniche del veicolo (full, mild o plug-in hybrid). Per chi considera un’ibrida come potenziale sostituta della seconda auto, è indispensabile un’analisi puntuale delle normative locali per non incorrere in false aspettative.
Molte amministrazioni comunali, per incentivare la transizione ecologica, concedono l’accesso gratuito alle ZTL e il parcheggio gratuito sulle strisce blu ai veicoli ibridi. Spesso, però, queste agevolazioni sono vincolate a una soglia massima di emissioni di CO2 (tipicamente sotto i 95 g/km) o sono riservate solo a determinate categorie, come le plug-in hybrid, in grado di percorrere decine di chilometri in modalità puramente elettrica. Un’auto “mild hybrid”, che ha un supporto elettrico minimo, potrebbe non rientrare in queste agevolazioni. A livello nazionale, un incentivo significativo è rappresentato dall’esenzione dal pagamento del bollo auto per i primi cinque anni dall’immatricolazione, una misura che riduce concretamente il TCO del veicolo.
Il rischio, per una famiglia, è acquistare un’auto ibrida basandosi su benefici percepiti e scoprire poi che il proprio Comune ha regole più stringenti o che il modello scelto non rientra nelle categorie agevolate. Questo errore può annullare gran parte del vantaggio economico atteso. La verifica preventiva è quindi un’attività non negoziabile. È necessario consultare il sito del proprio Comune, registrare la targa del veicolo nei portali dedicati e, se necessario, richiedere un contrassegno fisico da esporre sul cruscotto.
Per trasformare questi potenziali vantaggi in un reale risparmio, è fondamentale seguire un processo di verifica strutturato.
Piano d’azione: come verificare i vantaggi ibridi nella tua città
- Consulta il sito web del tuo Comune, cercando le sezioni “Mobilità”, “ZTL” o “Sosta a pagamento” per trovare i regolamenti specifici per i veicoli ibridi.
- Controlla la carta di circolazione del tuo veicolo per verificare il valore esatto delle emissioni di CO2 e la tipologia di ibridazione (PHEV, HEV, MHEV).
- Confronta i dati del tuo veicolo con le soglie e i requisiti richiesti dal regolamento comunale per l’accesso alle ZTL e le agevolazioni per il parcheggio.
- Registra la targa del tuo veicolo sul portale online del Comune, se richiesto, per abilitare l’accesso automatico alle zone a traffico limitato.
- Richiedi l’eventuale contrassegno (fisico o digitale) necessario per usufruire della sosta gratuita sulle strisce blu e assicurati di esporlo correttamente.
Senza questa due diligence, il vantaggio economico di un’auto ibrida in contesto urbano rimane puramente teorico e potenzialmente nullo.
Quando uscire dall’autostrada per evitare le code da rientro delle vacanze?
Il costo della proprietà di un’auto non è solo finanziario, ma si misura anche in tempo. Il tempo perso nel traffico è un “costo nascosto” enorme, che in Italia raggiunge una media di 45 minuti al giorno per automobilista, con picchi ben superiori durante gli esodi e i controesodi estivi. Per una famiglia, le code da rientro delle vacanze non sono solo uno stress, ma una vera e propria erosione del tempo libero. Rinunciare alla seconda auto e adottare una mentalità di “arbitraggio modale” si applica anche a questi scenari: a volte, la scelta più intelligente è proprio quella di non usare l’auto o, se indispensabile, di usarla in modo strategico.
La strategia più efficace per evitare le code non è sperare nella fortuna, ma pianificare attivamente. La tecnologia offre strumenti potenti: app come Google Maps o Waze, se consultate prima e durante il viaggio, permettono di visualizzare in tempo reale i livelli di congestione e suggeriscono percorsi alternativi. Tuttavia, l’approccio più radicale ed efficace consiste nel disaccoppiare i propri orari da quelli della massa. Partire in orari “antisociali”, come prima delle 6 del mattino o dopo le 21 di sera, è spesso sufficiente per evitare le ore di punta.
Un’altra tattica, più sofisticata, è quella dell’uscita programmata. Invece di rimanere imbottigliati per ore in prossimità dei nodi critici (come il tratto appenninico della A1 o la riviera adriatica sulla A14), si può pianificare di uscire dall’autostrada prima del punto di congestione e trasformare l’attesa in una risorsa. Una sosta di un paio d’ore per cenare in un borgo caratteristico vicino al casello non solo elimina lo stress della coda, ma arricchisce l’esperienza di viaggio. Questa strategia richiede di abbandonare la mentalità del “prima arrivo, meglio è” in favore di un approccio che valorizza la qualità del tempo.
Per chi programma gli spostamenti del weekend, ecco alcuni punti chiave:
- Monitoraggio preventivo: Usa Google Maps nei giorni precedenti per identificare i punti e gli orari critici ricorrenti sul tuo itinerario.
- Partenze intelligenti: Pianifica la partenza in fasce orarie a bassa intensità di traffico (es. domenica sera tardi invece del pomeriggio).
- Itinerari alternativi: Valuta percorsi su strade statali panoramiche (es. la SS1 Aurelia) come alternativa alle autostrade congestionate, trasformando il viaggio in parte della vacanza.
- Soste strategiche: Programma una sosta lunga e piacevole in un luogo di interesse vicino ai caselli più trafficati, attendendo che il grosso del traffico defluisca.
Questo non solo salva tempo e riduce lo stress, ma rafforza l’idea che la mobilità intelligente non significa solo scegliere il mezzo giusto, ma anche il momento giusto.
Da ricordare
- La svalutazione è il costo nascosto più grande dell’auto di proprietà; il noleggio lo annulla.
- Le app MaaS sono lo strumento operativo per gestire un portafoglio di mobilità senza frizioni.
- Le normative (Euro 7, ZTL) sono un fattore economico decisivo che penalizza la proprietà e premia la flessibilità.
Monopattino elettrico o E-bike: quale mezzo è più sicuro e pratico per il tragitto casa-lavoro?
Nel definire il proprio portafoglio di mobilità per il “primo e ultimo miglio”, la scelta tra monopattino elettrico ed e-bike è cruciale. Entrambi offrono una soluzione agile per bypassare il traffico urbano, ma presentano differenze sostanziali in termini di sicurezza, praticità, costi di gestione e, soprattutto, quadro normativo. Dal 2024, in Italia, il contesto è cambiato radicalmente con l’introduzione dell’obbligo di targa e assicurazione per i monopattini elettrici, un fattore che sposta significativamente l’ago della bilancia economica e pratica a favore delle e-bike.
Dal punto di vista della sicurezza, le e-bike hanno un vantaggio strutturale. Le ruote più grandi assorbono meglio le imperfezioni del manto stradale (buche, pavé), garantendo una maggiore stabilità. La posizione di guida più alta offre una migliore visibilità nel traffico. I dati lo confermano: le statistiche sugli incidenti nella sharing mobility mostrano una riduzione molto più marcata per le e-bike rispetto ai monopattini. In termini di praticità, l’e-bike vince sulla capacità di carico: l’aggiunta di un cestino e di borse laterali la trasforma in un mezzo efficace anche per piccole commissioni, come la spesa quotidiana, un compito quasi impossibile con un monopattino.
Il fattore economico è diventato decisivo. L’obbligo di assicurazione per i monopattini introduce un nuovo costo fisso annuale (stimato tra 100 e 200 €), che si somma alla manutenzione, portando il TCO più vicino a quello di uno scooter di piccola cilindrata. L’e-bike, esente da questo obbligo, mantiene costi di gestione molto più bassi, limitati alla manutenzione ordinaria. Inoltre, il mercato del bike sharing elettrico è in forte espansione: le previsioni indicano una crescita del +22% per il 2024, con una flotta sempre più ampia e capillare, offrendo un’alternativa “as-a-service” anche per chi non vuole acquistare il mezzo.
Il seguente tavolo riassume i punti chiave del confronto nel contesto italiano attuale:
| Aspetto | Monopattino elettrico | E-bike |
|---|---|---|
| Obbligo assicurazione 2024 | Sì, con targa | No |
| Costo annuale gestione | 300-500€ (con assicurazione) | 100-200€ (manutenzione) |
| Riduzione incidenti 2023 | -11% ogni 100.000 noleggi | -48% ogni 100.000 noleggi |
| Capacità trasporto | Limitata | Cestino + borse laterali |
Se il monopattino mantiene un vantaggio in termini di portabilità assoluta, l’e-bike si impone oggi come la scelta finanziariamente più razionale, più sicura e più versatile per chi cerca un pilastro affidabile per la propria mobilità quotidiana post-auto.